Secondo una leggenda Andalusa, se una donna suona il flamenco ci scappa sempre il morto.
Questa è solo una delle tante storie che ruotano attorno a quest’antica danza che sta è sempre stata – erroneamente – attribuita e legata esclusivamente alla tradizione spagnola. Bisogna essere però precisi quando si tratta di origini, altrimenti si attribuiscono meriti erronei. Il flamenco nasce si da un popolo ora definito spagnolo, ma di fatto alle sue origini era invece un popolo avverso ai cosiddetti spagnoli.
L’origine del flamenco è da ricercarsi piuttosto nel popolo e nella cultura delle Fiadre, che solo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento è passato sotto il dominio spagnolo.
A parte la querelle puramente storica, il flamenco è una danza unica e – sotto alcuni aspetti – in via di estinzione. Nonostante siano molti i cantanti e i ballerini che si cimentano in questa antica danza, molte delle sfaccettature e degli stili musicali del flamenco sono quasi ormai dimenticati (nonostante esista anche una cattedra di flamencologia presso molte università, spagnole e non).
Si tratta di un tipo di uno spettacolo a tutto tondo. Danza, canto e anche recitazione. Perché chi canta il flamenco, di fatto, non è legato ad una strofa o ad un testo ma è piuttosto spinto dalla passione e dall’esperienza del “cante”. Ed è questa la vera origine del flamenco. Chi si cimentava in questa forma espressiva – nelle sue origini – voleva appunto palesare il rammarico e la sofferenza del popolo (che in quel caso era il popolo gitano, emarginato e escluso dalla società spagnola).
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