Con il prezzo del carburante in costante rialzo e le restrizioni attuate alla circolazione delle automobili in base alla classe d’emissioni, il GPL è tornato ad essere una scelta di punta da chi, generalmente, utilizza la propria auto per spostarsi in maniera estensiva. Comparato a benzina e gasolio, infatti, il gas naturale presenta un prezzo d’acquisto notevolmente più economico, nonostante i rincari. Inoltre, rimane il combustibile più ecologico.
L’acquisto di una nuova auto o, la conversione della propria al GPL, ovviamente, richiede un costo che, nel primo caso, risulta anche particolarmente esoso. Per questa ragione, è bene sapere a cosa si va incontro quando si utilizza un’auto alimentata con gas di petrolio liquefatto che, altro non è se non una miscela di alcani, principalmente costituita da propano e butano e, a volte, da una piccola quantità di etano o idrocarburi insaturi quali etilene e butene.
In questa guida, andremo a scoprire i vantaggi delle auto a GPL, alcuni consigli pratici e delle dritte utili per scegliere un’auto nuova o valutare un eventuale intervento di conversione con un impianto dedicato, in maniera ponderata e tenendo conto di tutti i vari fattori in ballo.
Come funziona un impianto d’alimentazione a GPL
Il principio di funzionamento dell’impianto a GPL prevede la conduzione del gas liquido verso il cosiddetto “polmone”, componente che utilizza il liquido di raffreddamento caldo del motore per vaporizzarlo. A quel punto, il gas vaporizzato viene inviato agli ugelli siti a monte del collettore di aspirazione del sistema di controllo dell’acceleratore, il quale è addetto alla regolazione della miscela di aria e GPL in entrata.
Questi tipi di impianti possono essere, almeno in linea generale, installati su qualsiasi tipo di motore a benzina. Il serbatoio del gas viene, invece, posto nella zona posteriore o centrale della vettura e la bombola va a riempire l’alloggiamento designato per il trasporto della ruota di scorta. Saranno, poi, dei tubi metallici a far raggiungere il gas agli iniettori installati vicino al collettore di aspirazione.
I moderni impianti a GPL presentano standard di sicurezza più elevati e, ovviamente, forniscono prestazioni migliori, in grado di incrementare l’efficienza e diminuire i consumi della vettura. In Italia, il rifornimento del GPL in autonomia non è consentito. Questo, ovviamente, non permette il rifornimento di gas nelle ore notturne, a meno di non rivolgersi a rivenditori H24. Per quanto riguarda la manutenzione, gli impianti richiedono una pulizia saltuaria degli iniettori, effettuata da tecnici esperti.
Tutti i vantaggi del GPL
Utilizzare un veicolo alimentato con gas di petrolio liquefatto presenta diversi vantaggi. Su tutti, il prezzo ridotto del rifornimento. In secondo luogo, il GPL presenta un impatto ambientale minimo rispetto agli altri combustibili, rendendo possibile la circolazione in aree come le ZTL. Il GPL non influisce negativamente sulle prestazioni della macchina, a differenza delle vetture alimentate a metano.
Come detto, poi, al di là della revisione quinquennale a cui le bombole vanno sottoposte e la loro sostituzione, ogni dieci anni, la manutenzione è minima e saltuaria. Oggi, è possibile trovare diversi distributori in grado di fornire GPL, facendo del rifornimento una pratica tanto comune quanto l’immissione di benzina o gasolio.
L’unica spesa più ingente a cui gli impianti a GPL non di serie costringono gli automobilisti è l’installazione, che ha un costo oscillante tra i 1.800 e i 2.500 euro. Alla fine, comunque, la spesa si rivelerà comunque minima rispetto al prezzo richiesto per gli altri combustibili dal mercato. Come abbiamo visto, insomma, il GPL è tanto vantaggioso quanto i casino online senza deposito, proprio perché la richiesta in termini di accortezze e spese è, almeno all’inizio, minima.